Capitolo 1: Introduzione
Fumiko ha sempre amato esplorare la campagna intorno al suo villaggio. Da adolescente faceva spesso lunghe passeggiate e uscite in bicicletta attraverso i campi e i boschi, perdendosi nei suoi pensieri e nei suoi sogni ad occhi aperti.

I suoi genitori, entrambi espatriati europei, si erano trasferiti in Giappone per lavoro. Dopo qualche anno viene alla luce Fumiko, una bellissima bambina dai capelli castani e dagli occhi verdissimi. Era cresciuta circondata dalla tranquilla bellezza della campagna di Osaka.
In questo particolare giorno, Fumiko ha deciso di prendersi una pausa dalla sua solita routine e partire per un'avventura in solitaria. Preparò un piccolo zaino con alcuni snack e acqua, se lo mise sulle spalle e partì verso l'ignoto.

Mentre camminava, il paesaggio intorno a lei passava da ordinati filari di risaie a dolci colline ricoperte di erbe alte e fiori selvatici. L'aria era pervasa dal dolce profumo della lavanda in fiore e Fumiko sentiva i suoi sensi animarsi mentre lo respirava.

Dopo un po', Fumiko si imbatté in un vecchio rudere, seminascosto tra le erbacce e i cespugli. L'aveva già visto in passato, naturalmente, tutti i bambini del villaggio conoscevano questo posto, ma qualcosa oggi le faceva venire voglia di esplorarlo più da vicino.

Il rudere era antico, con muri di pietra fatiscenti e invaso da rampicanti e muschio. Fumiko si aggirava lungo il perimetro, facendo attenzione a non toccare nulla che sembrasse fragile o prezioso. Mentre camminava, notò che l'aria sembrava diventare densa e pesante.

Mentre Fumiko svoltava l'angolo, vide qualcosa che luccicava alla luce del sole. Era un vecchio coperchio di metallo, mezzo sepolto nella terra. Lo raccolse, soffiò via la polvere ed esaminò più da vicino. Il coperchio era ricoperto di strani simboli e segni, ma sembravano essere una sorta di codice.

La curiosità di Fumiko fu stuzzicata. Aveva sempre amato gli enigmi e i misteri, e questa sembrava una sfida che valeva la pena affrontare. Infilò il coperchio nella borsa, prendendo nota mentalmente di riportarla nella sua stanza e studiarla ulteriormente.
Mentre continuava ad esplorare le rovine, Fumiko si imbatté in una piccola porta di pietra. Era nascosto dietro un groviglio di viti e sembrava che non fosse stato aperto da anni. La porta era leggermente socchiusa, come se qualcuno vi fosse passato di recente. Il cuore di Fumiko cominciò a battere forte per l'eccitazione.

Aprì lentamente la porta, mentre i suoi occhi si abituavano alla fioca luce dell'interno. L'aria dentro era viziata e ammuffita, ma Fumiko poteva percepire che quel posto nascondeva segreti che valeva la pena scoprire.

La stanza era piccola e circolare, con muri di pietra che sembravano premerla su di lei da tutti i lati. Al centro della stanza c'era un vecchio baule di legno, ornato con intricati intagli e simboli che corrispondevano a quelli sul coperchio di metallo.

Fumiko sentì un brivido lungo la schiena mentre si avvicinava allo scrigno. Sollevò lentamente il coperchio, rivelando uno spazio pieno di strani manufatti e oggetti bizzarri. C'era un piccolo libro rilegato in pelle, un set di pugnali ornati e dalla punta d'argento e una collezione di pietre particolari e luminose.

Mentre gli occhi di Fumiko scrutavano il contenuto del forziere, sentì un inspiegabile senso di connessione con quel luogo e quegli oggetti. Era come se avessero una sorta di potere o di significato che andava oltre la semplice curiosità.

Senza pensarci troppo, Fumiko allungò la mano e prese il piccolo libro rilegato in pelle dal baule. Quando le sue dita toccarono la copertina, sentì un'improvvisa ondata di energia attraversare il suo corpo. L'aria intorno a lei sembrò caricarsi di una tensione elettrica e capì che la cosa stava per prendere una svolta drammatica.

Con il libro stretto in mano, Fumiko tornò alla luce del sole, con la sensazione di essersi imbattuta in qualcosa di veramente straordinario.
Non sapeva quanto sarebbe stato straordinario...