Capitolo 1: Una nuova rivalità
Nel periodo Nora del Giappone, il tranquillo villaggio di Kurokawa ospitava la pacifica e nobile Mariko, una giovane donna cresciuta con un profondo rispetto per i suoi ideali e un forte senso dell'onore.
Il sole mattutino proiettava i suoi dolci raggi sulla vegetazione lussureggiante, riflettendosi nel sereno laghetto che ornava il cuore del villaggio.

Mentre Mariko si faceva strada nel mercato, salutava gli abitanti del villaggio con sorrisi e parole gentili.

La sua reputazione di grazia, saggezza e integrità incrollabile era rinomata in tutto il paese.

Era un simbolo di speranza e di rispetto, che ispirava chi le stava intorno a lottare per l'eccellenza nella propria vita.

Un giorno fatidico, la vita di Mariko prese una piega inaspettata quando un'improvvisa agitazione scoppiò ai margini del mercato. Era arrivato un gruppo di cavalieri armati, in sella a potenti destrieri con stendardi recanti l'emblema del clan rivale, i Matsuda.

Questo clan è stato a lungo in contrasto con la famiglia di Mariko, gli Shirasawa, per dispute sulla terra e sulle risorse nel loro territorio condiviso.

Tra i guerrieri a cavallo c'era una giovane donna la cui bellezza e il cui portamento erano senza dubbio pari a quelli di Mariko.

Vestita di un'armatura che brillava come la luce della luna su uno stagno immobile, smontò da cavallo e si avvicinò a Mariko. "Sono Kiri Matsuda", dichiarò con un sorriso gelido. "È tempo che le nostre famiglie risolvano le loro dispute una volta per tutte".

Il cuore di Mariko in qualche modo percepì il pericolo imminente.
I Matsuda erano noti per i loro metodi brutali nel regolare i conti, e sapeva che qualsiasi conflitto sarebbe sfociato in uno spargimento di sangue. Gli occhi di Kiri bruciavano di una feroce determinazione, che contrastava nettamente con l'atteggiamento gentile di Mariko.

Mentre si trovavano l'una di fronte all'altra, gli abitanti del villaggio si radunarono intorno a loro, inquieti alla vista della loro amata Mariko che affrontava la minacciosa rappresentante del clan rivale. I sussurri riempivano l'aria, mentre la tensione tra le due famiglie aumentava.

Il clima divenne rovente e le spade non si fecero attendere.
Tra i due leader iniziò una lotta che continuò per ore.


Proprio quando sembrava che la situazione iniziasse a degenerare, una figura emerse dalla folla.

Spolverandosi e spazzolando via le ciocche scomposte, un giovane dall'aria misteriosa si fece avanti. Era vestito con un abbigliamento che non assomigliava a quello tradizionale dei clan Shirasawa o Matsuda. I suoi abiti sembravano non poter essere classificati: in parte vecchi e logori, in parte moderni tessuti e tecnologie che Mariko e gli altri abitanti del villaggio non aveva mai visto prima.
"Io sono Luca", annunciò con un'alzata di spalle, il cui accento rivelava che proveniva da una terra lontana. "Non so come sono arrivato qui, ma so che sono qui per aiutarvi a trovare la pace". Poi aggiunge: "Fermatevi per favore e mettete via le armi".

Lo sguardo di Kiri si restrinse sull'inatteso intruso, mentre Mariko non poté fare a meno di avvertire un barlume di speranza nelle parole di questo sconosciuto.

Mentre il sole continuava la sua lenta discesa verso l'orizzonte, i protagonisti di questa storia non potevano sapere che i loro destini stavano per essere intrecciati per sempre in una rete di valori come onore, rispetto e lotta per la libertà.
Proprio quando la situazione sembrava sull'orlo della violenza dal nulla arrivò Luca che presto ricordò il suo scopo: non era un semplice viaggiatore, ma un messaggero inviato da un'altra epoca, con il compito di insegnare a Mariko, Kiri e ai loro clan l'importanza della comprensione e della cooperazione per superare l'oppressione. La rivelazione lasciò entrambe le famiglie di stucco, incerte sul percorso da seguire in questo paesaggio in continua evoluzione.